“Gli allevatori siciliani vendono un litro di latte bovino 33,05 centesimi, un prezzo decisamente inferiore a quello raggiunto nel Lazio che è di 38 centesimi”.
E’ la denuncia della Coldiretti siciliana che ha inviato un telegramma a tutti i Prefetti dell’Isola, al presidente della Regione, all’assessore delle Risorse agricole e alimentari, ai dirigenti della Latte Sole per un incontro con l’obiettivo di stabilire una  cifra congrua.  
“Negli ultimi anni  il prezzo del latte siciliano è diminuito -  affermano il presidente e il direttore della Coldiretti siciliana, Alfredo Mulè e Giuseppe Campione. E’ una situazione  che non può essere più tollerata e che penalizza migliaia di allevatori che hanno investito sulla qualità. Il comparto lattiero è fondamentale  per l’economia siciliana ed esige il giusto rispetto soprattutto quando in altre parti d’Italia il pezzo è più remunerativo. Non si comprende perché anche in Sicilia non si debba avere lo stesso risultato –aggiungono i vertici dell’organizzazione.
“Anche i produttori di latte ovino subiscono un pesante ridimensionamento dei profitti aziendali. In questo caso il prezzo di vendita, che varia dai 55 ai 65 centesimi al litro, viene pagato solo dopo 120 giorni.
“La situazione è sempre più grave  - proseguono  Mulè e Campione  - anche in considerazione del fatto che su una produzione nazionale di 10,9 miliardi di chili, tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta.
“Chiediamo interventi urgenti e l’immediata attivazione del tavolo – concludono Mulè e Campione - perché la produzione siciliana va subito valorizzata”.

Fonte elaborazione Coldiretti  su dati Agea