Centinaia di pastori siciliani della Coldiretti si sono uniti stamani a quelli delle altre Regioni per la protesta in corso a Roma davanti al Ministero delle politiche agricole.
Gli allevatori, insieme ai dirigenti regionali, il presidente Alfredo Mulè e il direttore Giuseppe Campione, il commissario dell’associazione allevatori (Aras) Alessandro Chiarelli, hanno manifestato perché il comparto ritrovi possibilità di sviluppo impedito dalla continua erosione dei prezzi di mercato.
“Negli ultimi anni, anche in Sicilia, il patrimonio ovicaprino si è ridotto notevolmente affermano Alfredo Mulè e Giuseppe Campione. Gli allevatori, producono con grandi sacrifici, un latte di grande qualità che viene sottopagato. E’ una situazione che non è più possibile tollerare soprattutto alla luce delle importazioni di latte crescenti in Italia e del continuo aumento dei costi di produzione”.
“E mentre si moltiplicano i casi di mozzarelle colorate – proseguono - il pecorino siciliano a denominazione di origine protetta non è valorizzato come dovrebbe. Bisogna tornare alla qualità dei nostri allevatori, al gusto e alla tradizione, contrapposti all’indeterminatezza di manufatti caseari “creati” con latte straniero”.
“L’Aras – aggiunge Alessandro Chiarelli –è in grado di garantire anche con un marchio di riconoscimento la tracciabilità in tutta l’Isola, nei formaggi, nella ricotta e nella mozzarella di provenienza regionale. Occorre però che una legge riconosca e imponga l'etichettatura degli alimenti in vendita”.
Numero di capi degli allevamenti siciliani
Ovini 801.308
di cui pecore 718.734
caprini 124.707
di cui capre 103.744
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